Le metropoli nella steppa
Il Kazakistan è stato l’ultimo degli “stan” a dichiarare l’indipendenza durante lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991. L’enorme disponibilità di materie prime e di risorse energetiche stanno consentendo al paese di uscire dalla lunga fase di transizione e lasciano presagire, per il futuro, prospettive di crescita e performance economiche piuttosto brillanti. I viaggiatori sono ancora una rarità, anche perché è il paese più caro dell’Asia centrale, ma l’ospite straniero viene ancora accolto, non come turista ma con vero e genuino calore.
A seguito dell’insorgere dell’emergenza Coronavirus, il Kazakhstan ha ripristinato l’obbligo di visto per tutti gli stranieri che entrano in suolo Kazako, a qualsiasi titolo. Per la procedura sull’ottenimento del visto è possibile contattare:
Ambasciata del Kazakistan
Via Cassia 471, 00189 Roma
Tel.: (+39) 06 363 011 30
Email: [email protected]
www.gov.kz
Si attira l’attenzione sull’applicazione estremamente rigorosa – da parte delle Autorità di frontiera kazake – delle norme in materia di conseguenze del soggiorno oltre la scadenza. In particolare non è possibile lasciare il Paese con un visto scaduto senza passare attraverso il Tribunale Amministrativo per l’Immigrazione e che – anche in caso di visto scaduto da pochi giorni e talora anche da poche ore – possono essere comminate sanzioni anche di carattere detentivo, fino a 10 giorni di reclusione. Si segnala inoltre che all’ingresso nel Paese è necessario registrarsi attraverso una Carta di Migrazione da richiedere e compilare all’aeroporto o al valico terrestre di entrata. E’ bene prestare attenzione a che le guardie di frontiera appongano effettivamente il timbro di ingresso anche sulla Carta, oltre che sul passaporto: questo certifica l’effettiva registrazione su suolo kazako. In caso di mancata apposizione del timbro, è necessario contattare entro 5 giorni la Polizia d’Immigrazione (a Nur-Sultan ul. Sakena Seyfullina 29, tel. +7 7172 71-61-05). Si ricorda che la Carta di Migrazione va conservata fino al giorno di uscita dal Kazakhstan.
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Quanto alle malattie endemiche, si segnalano la tubercolosi e, nelle regioni di Almaty e Kazakhstan Orientale, l’encefalite da zecca (soprattutto a cavallo fra la primavera e l’estate). In continua crescita di casi di AIDS. Quanto alle vaccinazioni si suggerisce, previo parere medico, di procedere a quelle contro l’epatite A ed il tifo e ai richiami contro l’epatite B, la difterite e il tetano, nonché di verificare la perdurante efficacia delle vaccinazioni che vengono effettuate obbligatoriamente e raccomandate nell’infanzia dal Ministero della Salute. Sempre previo parere medico, si consigliano, in aggiunta, le vaccinazioni contro l’encefalite da zecca (nonché, più in generale, adeguate protezioni contro gli insetti, come, ad esempio, abiti ben coprenti, repellenti cutanei e zanzariere) per chi ha in programma di dedicarsi al turismo “verde” e di montagna (la profilassi richiede qualche mese e in Italia il vaccino può essere difficilmente reperibile), e contro la rabbia per coloro che intendono viaggiare nelle aree rurali e/o sono a contatto con gli animali.
E’ opportuno evitare alimenti crudi (ad eccezione della frutta purché lavata e sbucciata) e consumare solo cibi cotti serviti ancora caldi. Il latte non pastorizzato deve essere sempre bollito, mentre i gelati possono rappresentare un rischio. E’ importante fare uso solo di acqua minerale, sia a scopi alimentari sia per l’igiene orale. Si raccomanda di non aggiungere ghiaccio nelle bevande e di non acquistare alimenti o bibite da venditori ambulanti. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Tenghe’ (KZT). Non vi sono limitazioni alla quantità di valuta straniera che il visitatore può portare con sé in Kazakhstan, ma occorre una specifica dichiarazione per cifra superiore ai 3000 dollari. In uscita, il viaggiatore dovrà altresì dimostrare come tale somma sia stata introdotta in Kazakhstan. I pagamenti all’interno del Paese vengono effettuati in tenghe’. Euro e dollari possono essere convertiti facilmente. Nelle principali citta’ l’uso della carta di credito è comune e sono presenti diversi sportelli bancari automatizzati.
Rispetto all’Italia +5 ore a Nur-Sultan e Almaty e +4 ore ad Aktau, Aktobe, Atyrau e Uralsk. Tale differenza si riduce di un’ora quando in Italia è in vigore l’ora legale. In Kazakhstan la guida è a destra, come in Italia e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Kazakistan è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono come le italiane o le tedesche, quindi non servono adattatori.
E’ difficile trovare un periodo migliore per visitare il Kazakistan, perché per le forti variazioni termiche, non esiste un mese in cui si possa essere al riparo sia dal gran freddo che dal gran caldo. Nella fascia settentrionale, che comprende anche Astana, l’estate da giugno ad agosto presenta temperature medie piacevolmente calde, ma non si possono escludere ondate di caldo con punte sui 40 gradi. Nella fascia centro-meridionale il caldo estivo è più frequente e abbastanza spesso diventa torrido, per cui si possono preferire le stagioni intermedie, e in particolare da metà aprile a metà maggio, e la seconda metà di settembre. Intorno a metà aprile e a metà settembre si possono in genere trovare condizioni accettabili in tutto il Paese.
Il Kazakhstan confina a est con la Cina, a ovest e nord con la Russia e a sud con alcuni paesi dell’Asia centrale, ovvero il Kirghizistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan. Inoltre, a ovest è delimitato per un tratto dalle coste del mar Caspio. Il Kazakistan è il più grande Stato del mondo senza accesso al mare. L’estensione di questo Paese è davvero notevole visto che da est ad ovest si allunga per 3.000 Km, e da nord a sud per 1.700 Km; gran parte del suo territorio è pianeggiante e collinare desertico o semi-desertico, una vasta area attorno al Mar Caspio è inoltre sotto il livello del mare (-132 m. il punto più basso). Il Paese è interessato da alcune catene montuose piuttosto imponenti, sebbene in maniera molto marginale a ridosso di una parte dei confini, in particolare con Kirghizistan e Cina, dove proprio nel punto di incontro delle tre Nazioni si innalza il Khan Tengri (6.995 m.) nella catena del Tian Shan, maggior vetta kazaka. Il clima è continentale arido, con precipitazioni in generale abbastanza scarse ad eccezione delle aree più montuose; la differenza fra temperature invernali ed estive è notevole, si passa infatti con regolarità da 40° C a -20° C e picchi ancora maggiori; l’inverno presenta spesso venti gelidi e di grande intensità.
Dopo l’ottenimento dell’indipendenza, si è assistito ad un doppio fenomeno migratorio: da un lato i kazaki residenti all’estero che sono tornati, aumentando la percentuale di questo gruppo etnico, dall’altro lato, invece, la migrazione dei gruppi non kazaki che, con l’indipendenza hanno perduto i loro privilegi economici e sociali. Oggi, i Kazaki costituiscono il gruppo etnico dominante con circa il 63% della popolazione ma sono presenti minoranze numerose, prima tra tutte quella russa (circa il 24%) ed, in percentuale piuttosto bassa, ucraini (2%), uzbeki (3%). Il 70% circa degli abitanti si professa musulmano, mentre il 25% circa si professa cristiano (soprattutto grazie alla minoranza russa).
Il Kazakistan ha una cucina abbastanza giovane. I piatti nazionali nel paese iniziarono a formarsi solo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. E solo dopo il completamento della transizione dei kazaki verso un modo di vita stabile, fu finalmente costituita la cucina locale. Gli elementi principali di questa cucina sono la carne (di cavallo, pecora, manzo e cammello) e i latticini. È una cucina basata molto sulle tradizioni dei nomadi: infatti molte tecniche di cottura usate servivano un tempo per la conservazione a lungo termine degli alimenti; inoltre vi è una grande pratica di salatura ed essiccamento della carne, e si predilige il latte acido, più facile da conservare. La cucina kazaka risente inoltre di influenze turche, russe e mongole. Pertanto, è molto difficile, avendo anche un’immaginazione molto sviluppata, preparare un’abbondanza di piatti solo con carne, latte e derivati, mentre i cereali e le verdure sono praticamente assenti. Le bevande tradizionalmente consumate in Kazakistan consistono prevalentemente in latte fermentato o tè nero. Quest’ultimo è stato introdotto dalla Cina dopo la nascita della via della seta, ed oggi viene consumato con l’aggiunta di latte. Il Kazakistan è uno dei paesi col più alto consumo di tè pro capite.
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