Terra di Montagne Celestiali
Dopo l’indipendenza ottenuta nel 1991 al momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, il Kirghyzstan ha risentito della instabilità tipica dei momenti successivi al cambiamento, con rischi elevati di conflitti etnici. Pur con fatica, questo piccolo paese, grande circa due terzi dell’Italia ma con poco più di 5 milioni di abitanti, ha saputo puntare anche sul turismo per poter rilanciare la propria economia, permettendo ad un numero sempre maggiore di viaggiatori, di poter godere degli incontaminati paesaggi naturali di sublime bellezza.
Non occorre il visto di ingresso per motivi di turismo e/o di affari relativamente a soggiorni non superiori ai 60 giorni. Qualora il soggiorno fosse superiore ai 60 giorni, è richiesto il visto rilasciato dalle competenti Autorità kirghise prima dell’entrata nel Paese. Per altri casi il visto può essere richiesto presso l’Ambasciata in Italia:
Ambasciata del Kyrgyzstan
Via Clitunno, 2 00198 Roma
Tel.: (+39) 06 3397 4666
Email: [email protected]
mfa.gov.kg/en
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.Tra le malattie più diffuse si segnala la tubercolosi (soprattutto nelle carceri e nelle zone chiuse), sebbene si registrino anche focolai di brucellosi, epatite, malaria, meningite e rabbia, nonché casi di AIDS. Occorre infine prestare attenzione alle infezioni alimentari, fra le quali, oltre a quelle già menzionate, colera, escherichia coli, salmonella e toxoplasmosi. La scelta dei vaccini per chi si reca in Kyrgyzstan dipende dal tipo di viaggio che si intende effettuare. In via generale, si suggerisce, previo parere medico, di procedere a quelli contro l’epatite A e il tifo e ai richiami contro l’epatite B, la difterite e il tetano, nonché di verificare la perdurante efficacia delle vaccinazioni che vengono effettuate obbligatoriamente e raccomandate nell’infanzia dal Ministero della Salute. Sempre previo parere medico, si consigliano in aggiunta le vaccinazioni contro l’encefalite da zecche (nonché, più in generale, adeguate protezioni contro gli insetti, come abiti ben coprenti, repellenti cutanei e zanzariere) per coloro che intendano dedicarsi al turismo “verde” e di montagna, profilassi che richiede qualche mese in Italia il vaccino può essere difficilmente reperibile. Per coloro che intendano viaggiare nelle aree rurali occorre la vaccinazione antirabbica. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Som Kirghiso (KGS). al momento dell’arrivo nel Paese, occorre compilare una dichiarazione nella quale si indica, fra le altre cose, l’eventuale possesso di oggetti preziosi o armi. Il documento dovrà essere conservato fino al momento dell’uscita dal Paese. L’importazione e l’esportazione di valuta è libera. Per cifre consistenti, si consiglia tuttavia di effettuare una dichiarazione doganale all’arrivo. Sono diffusi sia gli sportelli di cambio valuta che gli sportelli per il prelievo di valuta. Anche l’uso della carta di credito è ormai largamente diffuso.
+5 ore (o +4 quando in Italia vige l’ora legale) rispetto all’Italia. In Kyrgyzstan la guida è a destra, come in Italia e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Kyrgyzstan è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono come le italiane o le tedesche, quindi non servono adattatori.
Per visitare le città principali del Kirghizistan e le terre meno elevate, i periodi migliori sono le mezze stagioni, in particolare i mesi di aprile-maggio, e settembre-ottobre. Considerando la variabilità climatica e le escursioni termiche diurne, va detto che ad aprile e ottobre può fare freddo di notte, e a maggio e settembre può fare caldo di giorno: si possono scegliere allora i periodi a cavallo (metà aprile-metà maggio, e metà settembre-metà ottobre). Per visitare le zone di alta quota, è invece preferibile l’estate, da maggio a settembre intorno ai 2.000 metri, da giugno ad agosto sopra i 3.000, dato che sono gli unici periodi in cui la temperatura supera lo zero.
Il Kirghizistan confina con Cina, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan ed è uno Stato senza sbocco al mare. Il territorio è quasi completamente montuoso, con vette che arrivano fin oltre i settemila metri d’altezza; le parti più collinari e pianeggianti sono la valle di Fergana, di cui il Kirghizistan ha una piccola porzione orientale e le aree pedemontane a ridosso del confine nord-occidentale col Kazakistan. La parte orientale del Paese è occupata dalle montagne del Tian Shan, dove si superano i 7.000 metri sul confine con la Cina, con lo Jengish Chokusu (7.439 m.), il Picco Ibn Sina (7.134 m.). Nel nord-est del Paese si trova un lago salato di notevoli dimensioni, l’Issyk-Kul, mentre più a sud il Song Kol è il bacino d’acqua dolce più ampio; nel complesso numerosi sono sia i laghi che i ghiacciai di alta montagna. Il clima del Kirghizistan è piuttosto vario, è infatti di tipo continentale-alpino nelle aree più elevate ed aspre, subtropicale nella valle di Fergana e temperato nelle colline pedemontane settentrionali, dove sorge anche la capitale Bishkek; le precipitazioni sono generalmente contenute, ma comunque più frequenti rispetto alle Nazioni limitrofe.
I Kirghizi sono il gruppo etnico predominante e rappresentano circa il 73% della popolazione, ma vi sono consistenti minoranze di Uzbeki (circa il 14,5%) e Russi (circa il 6%). Purtroppo negli ultimi decenni si sono verificati scontri tra diverse etnie soprattutto in merito alla distribuzione di terre e case; tuttavia le tensioni non sono mai sfociate in veri e propri conflitti etnici. La maggioranza degli abitanti si professa di fede musulmana (circa 86%), mentre circa il’10% si professa invece cristiano.
La cucina è simile per molti aspetti a quella dei vicini, in particolare alla cucina kazaka. Il cibo tradizionale kirghiso ruota attorno a carne di montone, di manzo e di cavallo, nonché a vari prodotti caseari. Le tecniche di preparazione e gli ingredienti principali sono stati fortemente influenzati dallo stile di vita storicamente nomade della nazione. Pertanto, molte tecniche di cottura favoriscono la conservazione a lungo termine del cibo. Il montone e il manzo sono le carni preferite, anche se nei tempi moderni molti kirghisi non sono in grado di permetterselo regolarmente. Una caratteristica di questa cucina è che, essendoci pochi ingredienti, spesso quasi sempre gli stessi, ecco spiegato il motivo per cui sono stati ideati modi elaborati per cucinare gli stessi ingredienti in modi diversi Le cucine non kirghise che sono particolarmente comuni e popolari in Kirghizistan includono le cucine uigura, dungana, uzbeka e russa, che rappresentano le minoranze più grandi del paese.
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