La culla del Buddismo
Ex colonia britannica conosciuta come Birmania, ha cambiato il suo nome in Myanmar dal 1989 ed è nota come “La terra dorata” per la straordinaria architettura religiosa che contraddistingue il suo patrimonio culturale in termini di palazzi, templi e pagode, nei quali è stato fatto ampio uso dell’oro per le decorazioni, proprio per sottolineare ed impreziosire le costruzioni. È il luogo dove la religione, più di altre nazioni confinanti, influenza la vita culturale e quotidiana della popolazione, unendo e cementando allo stesso tempo, tutti i diversi gruppi etnici presenti nel paese.
Necessario, da richiedersi presso l’Ambasciata della Repubblica delll’Unione del Myanmar a Roma. Il Myanmar si avvale anche di una procedura online di richiesta di visto per turismo e per affari che consente l’ottenimento del medesimo presso gli aeroporti internazionali del Paese (Yangon, Mandalay, Nay Pyi Taw) e, a partire dal 1 settembre 2016, anche presso alcuni valichi di frontiera terrestri. La procedura consente di presentare domanda on line per il visto, previo pagamento con carta di credito. Successivamente al pagamento viene trasmessa via email la relativa ricevuta, indispensabile per l’ottenimento del visto una volta arrivati sul posto.
Il portale per la domanda di visto online è evisa.moip.gov.mm, altre informazioni sulle tipologie di visto e i valichi di frontiera sono reperibili al sito www.mip.gov.mm
Per maggiori informazioni è possibile contattare:
Ambasciata del Myanmar
Viale Cortina d’Ampezzo 50, 00135 Roma
Tel: 06 36303753
Email: [email protected]
meroma-it.com
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Le condizioni igienico-sanitarie del Paese sono precarie, in particolare nelle zone periferiche e interne per la presenza di patologie tipiche delle zone tropicali quali: ameba, tubercolosi, malaria (plasmodium falciparum), dengue, dissenterie, epatiti tipo A e B, colera e tifo e chikungunya. . Da ultimo, si registrano con sempre maggiore frequenza epidemie batteriologiche e virologiche legate al cibo, trattato con limitatissime pratiche igieniche. Considerando che la febbre dengue è endemica in Myanmar, così come la malaria, in particolare nel periodo delle piogge (maggio-ottobre), si consiglia l’utilizzo di repellenti anti-zanzara sia durante il giorno sia nelle ore serali e notturne. Numerosi sono i casi di HIV/AIDS. Si consiglia di sottoporsi ad una profilassi antimalarica, previo parere medico, se ci si reca in zone interne e rurali ed alle vaccinazioni contro: l’epatite A e B (diffusa tra la popolazione locale), l’encefalite giapponese, il tifo, la rabbia, la difterite ed il tetano.
E’ anche consigliato di non assumere acqua corrente e non bere latte e bevande di produzione locale, evitando in ogni caso di aggiungere il ghiaccio; evitare di consumare verdura fresca e frutta che non siano state ben lavate con acqua potabile ed in seguito disinfettate; proteggersi dalle punture di insetti; evitare di andare a piedi nudi per prevenire infezioni da funghi o da parassiti; evitare di bagnarsi in corsi d’acqua o nei laghi. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Kyat. E’ obbligatorio dichiarare, all’entrata ed all’uscita dal Paese, qualsiasi valuta straniera il cui ammontare superi o sia equivalente al valore di 10.000 Dollari USA. I bagagli dei viaggiatori possono essere sottoposti a controlli accurati. Qualsiasi pubblicazione o materiale audiovisivo, considerato dalle Autorità locali di natura indecente o lesiva dell’interesse ed integrità del Paese, può essere sottoposto a sequestro. E’ obbligatorio dichiarare all’arrivo il possesso di eventuali gioielli (anelli, bracciali, collane, etc.) indicandone il valore. Gli inadempienti potrebbero, al momento della partenza, essere sospettati di esportazione illegale di preziosi.
E’ illegale l’esportazione di oggetti di culto, di antiquariato e frammenti di monumenti. Si raccomanda di evitare di raccogliere frammenti di monumenti che apparentemente giacciono incustoditi. I controlli doganali sono particolarmente attenti e severi. L’acquisto di pietre preziose, gioielli e oggetti di valore, a solo scopo personale, deve essere effettuato esclusivamente presso negozi autorizzati, i quali sono tenuti a rilasciarne ricevuta, necessaria all’esportazione, da esibire alle autorità aeroportuali all’uscita del Paese. E’ consentito: a) effettuare pagamenti e ritirare denaro in contante con carte di credito Mastercard e Visa; b) avvalersi di trasferimenti valutari internazionali Si consiglia vivamente ai viaggiatori di arrivare in Myanmar con sufficiente valuta in contanti preferibilmente Euro o Dollari USA di nuova stampa e ben conservati.
+5,30 ore (o +4,30 quando in Italia vige l’ora legale) rispetto all’Italia. In Myanmar la guida era a sinistra (nella direzione opposta rispetto all’Italia) fino al 1970, quando poi è stata cambiata sulla a destra, come in Italia. Molte auto hanno ancora il lato guidatore sulla destra del veicolo. Per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. Per le unità di misura in Myanmar è usato il sistema Imperiale/USA e il metrico decimale allo stesso tempo, per alcune misure usano miglia, oz, pinte, galloni ecc, mentre per altre le nostre stesse unità di misura. L’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono di tipo C, D, F o G ed è necessario avere un adattatore.
Il periodo migliore per visitare il Myanmar va da metà dicembre a metà febbraio: il tempo è secco e soleggiato, e il rischio dei cicloni dovrebbe ormai essere cessato. Fa caldo a Yangon e lungo la costa meridionale, mentre può fare fresco di notte e persino freddo nelle zone interne. Dalla seconda metà di febbraio, e ancor più a marzo e aprile, fa decisamente caldo, ma lungo le coste si può usufuire delle brezze e si può ancora fare vita da spiaggia, dato che il tempo rimane buono. Volendo viaggare durante la stagione delle piogge, ad esempio a luglio e agosto, si preferirà la pianura centrale (v. Mandalay, Myngyan, Magway), perché più riparata dal monsone, mentre le coste sono decisamente sconsigliabili perché ricevono piogge torrenziali.
La Birmania, ora Myanmar, occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese, è affacciata sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane e confina da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia. Nel 2005 la capitale è stata spostata da Yangon a Pyinmana, che, nel 2006, è stata ufficialmente rinominata Naypyidaw. Il territorio è abbastanza variegato, vi sono diverse zone montuose, in special modo lungo i confini, mentre le aree più interne sono solitamente pianeggianti e collinari; quasi 1/4 del Paese è poi occupato dagli altipiani degli Shan, con altezze medie attorno ai 1.500 metri. L’estremità settentrionale del Myanmar è interessata dalle ultime propaggini dell’Himalaya, con le vette maggiori che sfiorano i seimila metri, a partire dalla cima più alta del Paese, il Hkakabo Razi (5.881 m). Le coste sono abbastanza frastagliate, specialmente nelle due estremità settentrionali e meridionali, dove si trovano anche molte isole. Il clima è monsonico tropicale, con una stagione umida nel periodo fra Maggio ed Ottobre che porta abbondanti piogge soprattutto nelle aree costiere, mentre allontanandosi dal mare e con l’innalzarsi dell’altitudine si hanno meno precipitazioni e temperature più fresche.
Il Myanmar ospita un’estrema varietà di nazionalità ed etnie, tanto che ufficialmente lo stato riconosce 8 gruppi etnici principali, a loro volta suddivisi in 135 gruppi etnici indigeni: all’interno di questo mosaico si registra la netta prevalenza di birmani, da cui il nome antico dello Stato che rappresentano circa il 70% della popolazione, seguiti da Shan (9%) e Karen (7%). Il buddhismo è la religione professata da circa l’80% degli abitanti, mentre, tra le minoranze, cristianesimo (7%), animismo (6%) ed islamismo (4%) sono le altre fedi più professate anche se, di recente, ci sono stati molti episodi di persecuzione verso le stesse.
La cucina birmana ha una grande varietà di piatti, dovuta al contributo delle numerose minoranze etniche presenti, ognuna delle quali contribuisce con le proprie specialità. Grazie alla posizione geografica, la cucina è stata influenzata dalla cucina cinese, indiana e tailandese. È una cucina bilanciata che mescola sapientemente i sapori aspri, il salato, l’amaro e il piccante. I piatti a base di pesce sono molto diffusi nelle città di mare così come sono diffusi i piatti a base di pesce di acqua dolce grazie alla presenza di molti fiumi, primo tra tutti l’Irrawaddy, mentre la carne e il pollame sono più consumati nell’entroterra. Il pesce fresco e i gamberi sono cucinati in diversi modi: freschi, salati, salati ed essiccati, fermentati e pressati o in una pasta salata. Grazie anche alla fertilità del terreno, vi è anche una grande varietà di insalate. Il riso e i noodles sono comunque i protagonisti principali, consumati a ogni ora del giorno insieme a carne, pesce e verdure. Come nel resto del sud est asiatico, le portate sono accompagnate da numerose salse come la celebre salsa di pesce fermentato.
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