Nel cuore del Pamir
Ottenuta l ‘indipendenza nel 1991 dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il Tajikistan è per molti versi, il paese più originale dell’Asia centrale, oltre che il meno conosciuto in assoluto. Uscito da una sanguinosa guerra civile negli anni ’90, il paese, pur con molte difficoltà, sta cercando di uscire dall’isolamento a cui è stato costretto anche per via della conformazione del territorio. Considerato come paesaggisticamente spettacolare, con le montagne del Pamir come fiore all’occhiello, è una mèta ideale per i viaggi avventurosi, il trekking e i percorsi in fuoristrada.
Per quanto riguarda il visto per turismo sono stati introdotti alcuni cambiamenti e facilitazioni. In particolare:
-Per i cittadini dell’Unione Europea è ora possibile ottenere il visto turistico direttamente in aeroporto all’arrivo nel Paese. Il visto può essere richiesto anche dalle agenzie turistiche, con lettera d’invito, al Dipartimento Consolare del Ministero degli Esteri o alle Rappresentanze diplomatiche tagike;
-Per i visti turistici inferiori a 30 giorni non è più richiesta la registrazione presso il competente Dipartimento del Ministero dell’Interno tagiko. Rimane l’obbligo per le altre tipologie di visto e va effettuata entro tre giorni dall’arrivo nel Paese.
-E’ stata abolita la tassa di permanenza nel Paese (1 US $ al giorno).
-Non è più richiesto il pagamento di alcuna tassa per gli scalatori.
-Rimane l’obbligo di richiedere un permesso speciale per recarsi sulle montagne del Pamir, che però ora può essere richiesto anche prima di recarsi nel Paese presso i Consolati tagiki di Bruxelles, Delhi e Vienna.
Dal 1° gennaio 2017 è possibile richiedere il visto per il Tagikistan collegandosi al sito www.visa.gov.tj. Dopo la registrazione e una prima valutazione della richiesta, al richiedente verrà inviata una conferma che dovrà essere presentata all’aeroporto di partenza e, ai fini del ritiro del visto, all’ufficio consolare dell’aeroporto di arrivo in Tajikistan, insieme alla documentazione di supporto richiesta. Il nuovo sistema non è associato al sistema di rilascio dei visti già esistente, chiamato e-visa (www.evisa.tj) che permette un solo ingresso con una permanenza massima di 45 giorni in un arco di tempo di 90 giorni e non è prorogabile se non per cause di forza maggiore.
Per maggiori informazioni è possibile contattare:
Ambasciata del Tajikistan competente per l’Italia
Universitatstrasse 8/1, 1090 Vienna
Tel.: (+43) 1 4098266
Email: [email protected]
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
E’ presente la malaria nelle Regioni del sud ed in particolare nella Regione di Hatlon, confinante con l’Afghanistan. Si consiglia, dietro parere medico, la profilassi antimalarica per coloro che debbono soggiornare nelle zone a rischio di malaria. Tra le vaccinazioni preventive sono consigliate, previo parere medico, quelle contro il colera, il tifo, il paratifo, il tetano, l’epatite A e B, la difterite, la rabbia e la tubercolosi. Per evitare possibili infezioni intestinali è necessaria un’attenta osservanza delle norme igienico-sanitarie ed alimentari. Si consiglia quindi di bere solo acqua minerale in bottiglia, senza aggiunta di ghiaccio, di non assumere cibi crudi, di lavarsi frequentemente le mani, etc. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Somoni (TJS). E’ obbligatorio compilare un formulario dettagliato con quesiti d’ordine valutario e doganale in entrata nel Paese. Tale formulario munito dell’apposito timbro delle Autorità’ doganali dovrà essere conservato fino al momento dell’uscita dal Paese.
+4 ore (o +3 quando in Italia vige l’ora legale) rispetto all’Italia. In Tajikistan la guida è a destra, come in Italia e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Tajikistan è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono come le italiane o le tedesche, quindi non servono adattatori.
I periodi migliori per visitare il Tagikistan sono le mezze stagioni, che consentono di evitare gli estremi climatici, e in particolare i mesi di aprile e ottobre. Tra i due è preferibile ottobre perché è meno piovoso, soprattutto a Dushanbe e nelle zone non desertiche, comunque anche in questi due mesi non è escluso che possa fare un po’ freddo di notte e un po’ caldo di giorno. Per fare escursioni alle alte quote è invece preferibile l’estate, perché è l’unica stagione in cui la temperatura supera lo zero.
Il Tajikistan è lo Stato meno esteso dell’Asia centrale e confina a Sud con l’Afghanistan, ad est con la Cina, a nord con Kirghizistan e Uzbekistan e ad ovest ancora con l’Uzbekistan; è dunque uno Stato senza sbocco al mare, è in prevalenza montuoso, con le cime del Pamir che superano i 7.000 metri d’altezza, Picco Ismail Samani (7.495 m.), Picco Ibn Sina (7.134 m.) e Picco Korjenevskaya (7.105 m.). Nel Paese sono presenti centinaia di ghiacciai per una superficie totale di oltre 8.000 chilometri quadrati, i maggiori sono il Fedchenko ed il Garmo; anche i laghi sono piuttosto numerosi, i principali di origine naturale sono il Karakul ed il Sarez. Il clima del paese è di tipo continentale, caratterizzato da escursioni termiche piuttosto accentuate e di tipo alpino nelle aree più elevate. La temperatura invernale è spesso mitigata da un vento caldo e secco proveniente dalle aree montuose. Scarsissime le precipitazioni, concentrate soprattutto nella parte occidentale del paese anche se sono generalmente più abbondanti rispetto agli altri Paesi dell’Asia Centrale.
I Tagiki costituiscono la maggioranza della popolazione (84%), percentuale aumentata nettamente dopo l’indipendenza, l’unico altro gruppo piuttosto numeroso è quello Uzbeko (14%circa), mentre i Russi sono ora solo l’ 1%, percentuale notevolmente abbassatasi dopo la guerra civile che ha insanguinato il paese e costretto all’emigrazione la popolazione di questo gruppo. La densità del paese è la più bassa di tutta l’Asia centrale. Il 98% circa degli abitanti del paese si professa musulmano, in gran parte di rito sunnita, mentre l’unica altra professione religiosa dichiarata è quella cristiana ortodossa, relativa al gruppo etnico russo.
Come per gli altri paesi dell’Asia centrale, la cucina potrebbe essere considerata monotona e basata quasi esclusivamente sulla carne. In effetti, per fare un esempio, il montone è bene farselo piacere poiché potrebbe essere trovato ogni giorno nel menù. Naturalmente questo è dovuto all’origine prettamente nomade delle popolazioni di questa parte dell’Asia, origine che si riflette anche sulla cultura e sulla cucina stessa. La cucina tagika è influenzata anche dai suoi vicini come Afghanistan e Uzbekistan e non poteva non risentire dell’influenza della cucina russa. Caratteristico di questo paese è il fatto che ogni pranzo inizierà con della frutta secca a cui, successivamente, seguiranno zuppe o carne. Il Plov (pilaf) è il piatto nazionale in Tagikistan, come in altri paesi della regione. Altro piatto tradizionale e nazionale che viene ancora consumato con le mani da un piatto comune è il qurutob, il cui nome descrive il metodo di preparazione: tocchetti secchi di formaggio salato vengono sciolti in acqua e il liquido viene versato su strisce di una sottile focaccia. Prima di servire, il piatto viene condito con cipolle fritte in olio fino a dorature e altre verdure fritte. Non viene aggiunta carne. Le zuppe tradizionali tagiche comprendono principalmente zuppe di carne e verdure e zuppe di carne con noodles. Il tè è considerato la bevanda nazionale.
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