L’Antica Via della Seta
Indipendente dal 1991 dal momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, situato nel cuore dell’Asia centrale e soggetto, nelle varie epoche storiche, alle dominazioni di alcuni dei più grandi imperi asiatici, oggi l’Uzbekistan è conosciuto e ricordato soprattutto per essere stato un importante crocevia all’interno della Via della Seta. Al suo interno si concentrano monumenti di culture antiche ed epoche diverse, molti dei quali sono stati riconosciuti ed inclusi nella lista dell’UNESCO: per questo motivo, l’Uzbekistan può essere considerato, di gran lunga, il paese più ricco e straordinario dell’Asia centrale.
Dal 1 febbraio 2019 entra in vigore per i cittadini di 45 Paesi, tra cui l’Italia, l’esenzione dal visto di ingresso. Il regime senza visto si applica ai cittadini italiani titolari di qualunque tipologia di passaporto (diplomatico, di servizio, ordinario) per un soggiorno fino a 30 giorni sul territorio della Repubblica dell’Uzbekistan, indipendentemente dallo scopo del viaggio. Il regime senza visto non si applica agli apolidi residenti in Italia. Il soggiono di 30 giorni previsto dal regime senza visto si attiva dal momento in cui il cittadino straniero varca la frontiera statale della Repubblica dell’Uzbekistan. Al termine di 30 giorni i cittadini stranieri devono uscire dal Paese. Il superamento di 30 giorni rappresenta la violazione delle normative di soggiorno dei cittadini stranieri sul territorio della Repubblica dell’Uzbekistan e comporta una responsabilità amministrativa. Per un soggiorno superiore ai 30 giorni in Uzbekistan, i cittadini stranieri devono richiedere il rilascio del visto di entrata idoneo allo scopo del viaggio. A tale proposito informarsi preventivamente presso l’Ambasciata dell’Uzbekistan a Roma.
Per maggiori informazioni è possibile contattare:
Ambasciata dell’Uzbekistan
Via Pompeo Magno 1, 00192 Roma
Tel.: (+39) 06 8786 0310
Email: [email protected]
uzbekistanitalia.org
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Non sono al momento segnalati fenomeni sanitari o epidemie di particolare rilievo, pur rimanendo significativa la diffusione di HIV e tubercolosi. Il governo uzbeko segnala inoltre una diminuzione del tasso di incidenza di alcune malattie infettive (meningococco, parotite ed epatite A) e l’assenza di registrazione di casi di altre infezioni (peste, colera, poliomelite, difterite, tetano per neonati, morbillo e rosolia). Piuttosto diffuse tra la popolazione locale malattie croniche come l’ipertensione ed il diabete, accentuate da abitudini di cattiva alimentazione e da scarsa attenzione agli stili di vita. Elevata l’incidenza di malattie oncologiche, soprattutto per la debolezza dello screening e della diagnostica. Fra le vaccinazioni preventive si consigliano, previo parere medico e tenendo conto dei luoghi e delle condizioni in cui si effettuerà il viaggio, quelle contro: tifo, paratifo, tetano, epatite A e B, difterite, rabbia e meningite. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Som (UZS). All’ingresso nel Paese è necessario compilare una dichiarazione doganale, se si importa in Uzbekistan una somma superiore a 2.000 dollari USA. Analogamente, all’uscita dal Paese, occorre dichiarare le somme superiori a 2.000 dollari USA, ed essere in possesso della dichiarazione compilata all’arrivo, facendo attenzione che la somma dichiarata in uscita sia inferiore a quella dichiarata all’ingresso. Si raccomanda vivamente di conservare le ricevute per il cambio di valuta la cui esibizione potrebbe essere richiesta dalle autorità doganali al momento di lasciare il Paese. La normativa locale prevede che un’eventuale eccedenza di denaro rispetto a quanto dichiarato al momento dell’ingresso nel Paese, ove non adeguatamente documentata, venga confiscata dalla polizia doganale. E’ previsto inoltre il pagamento di una multa. E’ sempre consigliato portare con sé contanti (dollari o euro), in quanto l’utilizzazione di carte di credito per i pagamenti e degli ATM per ritiro di denaro in Euro o Dollari USA è ancora poco diffusa. Tutti i pagamenti devono essere effettuati in Som. Per eventuali pagamenti in valuta straniera che dovessero essere richiesti, è meglio utilizzare contanti, conservando sempre le ricevute.
+4 ore (o +3 quando in Italia vige l’ora legale) rispetto all’Italia. In Uzbekistan la guida è a destra, come in Italia e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Uzbekistan è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono come le italiane o le tedesche, quindi non servono adattatori.
I periodi migliori per visitare l’Uzbekistan sono le stagioni intermedie, per evitare gli estremi climatici a cui è sottoposto il Paese. In particolare, si possono scegliere aprile e ottobre nella gran parte del Paese (Tashkent, Samarcanda, valle di Fergana), e i periodi da metà aprile a metà maggio e da metà settembre a metà ottobre nel nord-ovest (lago d’Aral).
L’Uzbekistan confina a nord e a ovest con il Kazakistan, a est con il Kirghizistan e il Tagikistan, a sud con l’Afghanistan e il Turkmenistan. La zona centrale ed occidentale del Paese è pianeggiante ed è occupata dal deserto del Kyzylkum e risulta arida o semi-arida con vegetazione di tipo steppico; procedendo verso est si incontrano prima rilievi modesti, fino ad arrivare alle propaggini periferiche delle catene montuose del Tian Shan e del Pamir, più imponenti nei vicini Kirghizistan e Tagikistan, comunque con altezze fino ad oltre quattromila metri; la maggior vetta uzbeca, il Khazret Sultan (4.643 m.), si trova nel sud-est del Paese, sul confine col Tagikistan. Appartiene all’Uzbekistan la sezione meridionale del Lago d’Aral, o meglio quello che resta di questo bacino lacustre, al centro di un vero e proprio disastro ecologico, causato dall’eccessivo sfruttamento industriale ed agricolo delle acque. Il clima è continentale ed arido nella maggior parte del Paese, con venti spesso intensi e precipitazioni piuttosto scarse escludendo le aree montuose orientali che godono di condizioni climatiche nettamente migliori e sono di conseguenza le più densamente popolate; notevolissima inoltre la differenza fra temperature invernali ed estive, visto che si passa da minime che arrivano a -20°/-25° a massime estreme fino a 50° C ed in media attorno a 35°/40° C.
Gli Uzbeki costituiscono circa l’83% della popolazione, con discrete minoranze di Russi (4%), Tagiki (4%) e Kazaki (3%); la parte più occidentale della Nazione è abitata in maggioranza dai Caracalpachi (2,5%), etnia di origine turca. Pur essendo una percentuale molto alta, si ritiene però che il valore sia stato falsato dall’attività di “Uzbekizzazione forzata” voluta dal presidente Karimov, tanto che si stima che molte persone si siano dichiarate uzbeke pur non essendolo. Circa il 90% degli abitanti del paese si professa musulmano, mentre circa il 5% si professa cristiano ortodosso.
La cucina uzbeka è molto semplice e si basa su ingredienti base quali carne, riso, verdure e yogurt mentre, per ovvi motivi geografici, il pesce è pressoché inesistente. Forte delle numerose coltivazioni, propone una tavola piena di vegetali, cereali e frutta, mentre la stagione invernale vedrà nella frutta secca, nella carne (soprattutto di pecora, cavallo e manzo) i piatti principali. I prodotti caseari uzbeki sono molto popolari nell’Asia Centrale: i più diffusi sono il katyk, yogurt derivante dal latte acido, e la suzma, una sorta di cottage cheese, gustati semplici, nelle insalate, o aggiunti alle zuppe. In genere, i piatti sono molto calorici, sostanziosi e abbondantemente speziati. Il pane riveste un ruolo basilare. Si presenta in forma di pagnotta più o meno sottile a seconda della zone. Di qualunque forma e dimensione, il pane viene sempre cotto nel forno tandoori e, come un marchio di fabbrica, il centro della pagnotta viene “timbrato” con uno stampino, simbolo di buona sorte.
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