Il regno di Gengis Khan
Situata letteralmente al centro del continente asiatico, paese con il più basso tasso di densità al mondo, la Mongolia è uno dei paesi che più di ogni altro è in grado di riservare piacevoli sorprese, grazie ai luoghi più affascinanti ed incontaminati del pianeta, a paesaggi caratterizzati da monti, steppe, laghi, deserto insieme ad una cultura che, innegabilmente, porta alla memoria le gesta e le conquiste del più famoso e temibile condottiero della storia, Temujin, conosciuto dal mondo occidentale con il nome di Gengis Khan.
Necessario, da ottenere in Italia prima della partenza, anche per soggiorni brevi di turismo. Per ottenere il visto e per eventuali ulteriori informazioni, ci si può rivolgere a:
Ambasciata di Mongolia
Via Vincenzo Bellini 4, 00198 Roma
Tel.: (+39) 06 8540536
Email: [email protected]
rome.embassy.mn
Il costo del visto varia a seconda delle finalità del viaggio, del numero degli ingressi richiesti e delle tasse amministrative applicate dalla Sede emittente (per un visto turistico il costo si aggira intorno ai 60 EUR). Si raccomanda di arrivare nel Paese già dotati di visto. Qualora il soggiorno si prolunghi oltre 30 giorni, entro sette giorni dall’arrivo gli stranieri sono tenuti a registrarsi (pagando circa 12 US$) presso l’Immigration, Naturalization and Foreign Citizens Agency (in mongolo questa Agenzia è chiamata Gadaadin Irghen Khariyatin Gazar), ubicato al secondo piano del Dipartimento di Polizia di Zuun Ail in Ulan Baatar.
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna.
Le malattie a trasmissione sessuale (malattie veneree ed AIDS) sono in crescita; sono stati anche segnalati casi di rabbia e di peste aviaria. Sono presenti malattie infettive quali la meningite, la tubercolosi, l’epatite B. Si ricorda che, specialmente durante il periodo estivo, si registrano casi di colera e di tifo. Sono vivamente consigliate, previo parere medico, le vaccinazioni contro epatite A e B (molto diffuse nel Paese) e le vaccinazioni antidifterica, antitetanica e antipolio, contro il colera. Evitare assolutamente il consumo di prodotti alimentari crudi o poco cotti, soprattutto pollame ed uova. Lavarsi frequentemente le mani con sapone disinfettante in particolare se si è in contatto con animali. Data la difficoltà di reperire medicinali di produzione occidentale, si suggerisce di partire con una scorta di farmaci adeguata alle proprie necessità. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Tughrik mongolo (MNT). non è consentito uscire dal Paese con una somma superiore a quella dichiarata in entrata. Una legge approvata nel 2009 impone l’utilizzo della valuta locale per tutte le transazioni commerciali all’interno del Paese. Sebbene molti operatori economici siano propensi a richiedere e accettare valuta straniera, in particolare USD e EUR per le transazioni commerciali, si sconsiglia di farlo per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa.Nelle principali banche, così come in alcuni alberghi, è possibile cambiare USD e EUR. Qualora si intenda utilizzare la carta bancomat, si raccomanda di verificare prima della partenza con la propria banca che la carta sia abilitata per il ritiro dei contanti in Mongolia. Le principali carte di credito sono largamente accettate nei principali alberghi e negozi della capitale. Meno diffuso il loro utilizzo nel resto del paese e nelle piccole botteghe.
+7 ore rispetto all’Italia, +6 durante l’ora legale. In Mongolia la guida è a destra, come in Italia e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Mongolia è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono di tipo C o E e non sono necessari adattatori.
Il periodo migliore per visitare la Mongolia è l’estate, da giugno ad agosto, quando la temperatura, almeno sull’altopiano e in montagna alle quote meno elevate, rimane sopra lo zero anche di notte. E’ vero che l’estate è il periodo più piovoso dell’anno, e di giorno può essere torrido soprattutto al centro-sud e alle quote meno elevate, ma almeno consente di evitare il grande gelo. Comunque, se di giorno può fare caldo, di notte può fare freddo, quindi bisogna essere pronti a coprirsi e scoprirsi a seconda delle ore e delle condizioni meteorologiche, inoltre conviene portare un foulard per il vento e la polvere. E’ difficilmente visitabile invece durante l’inverno da novembre a marzo, per le temperature gelide e la difficoltà di stare all’aperto durante le giornate di vento forte.
La Mongolia è uno stato dell’Asia centro-orientale; privo di accesso al mare, confinante a nord con la Russia e a sud con la Cina, ed è uno dei Paesi meno densamente popolati del pianeta, dato che su una superficie circa 5 volte più grande di quella italiana vivono poco più di 3 milioni di persone. Il territorio della Mongolia si può suddividere in due grandi parti, il bassopiano del Gobi a sud-est, il più grande deserto freddo del Pianeta, a cui si contrappongono le montagne e gli altopiani della zona occidentale, settentrionale e centrale del Paese. Le diverse catene montuose mongole raggiungono altezze dai 2.500 metri fino agli oltre 4.000 metri delle vette maggiori degli Altaj (Khuiten 4.374 m, sul confine con la Cina, la cima più elevata). I bacini lacustri sono abbastanza numerosi, in particolare nella Regione dei Laghi, nell’estremità occidentale della Mongolia. Il clima è tipicamente continentale, con inverni molto lunghi e freddi in tutto il Paese ed estati piuttosto brevi; considerevole è l’impetuosità dei venti, che soffiano in particolare in primavera, mentre le precipitazioni non sono molto consistenti.
I Mongoli costituiscono il 95,% circa della popolazione, in maggior parte di etnia Khalkha; la minoranza più rappresentata è di gran lunga quella dei Kazaki con il 4%, concentrati soprattutto nella parte occidentale del paese. Curiosamente, pur essendo confinante solo con la Russia e la Cina, il confine con il Kazakhstan dista solo 40 km ed è separato fisicamente da uno stretto lembo di terra diviso proprio tra la Russia e la Cina. Ancora oggi, circa il 30% della popolazione è nomade ed è dedita quasi esclusivamente all’allevamento mentre circa il 50% del totale della popolazione vive nella capitale Ulaan Baatar. Il 53% degli abitanti segue la religione buddista, meno praticati islamismo (3%), sciamanesimo (3%) e cristianesimo (2%) mentre piuttosto alta infine la percentuale di coloro che si professano atei (circa il 39%).
Nella cucina mongola il clima continentale estremo ha influenzato la dieta tradizionale: c’è moltissima carne, poiché la pastorizia è stata per secoli la fonte principale di sostentamento, mentre è pressoché assente il pesce, se non d’importazione, visto la mancanza di accessi sul mare. Inoltre, essendo molto limitati i terreni coltivabili, anche le verdure scarseggiano., così che la cucina mongola consiste primariamente di latticini, carne e grassi animali. A causa della vicinanza geografica e del profondo legame storico con la Cina e la Russia la cucina mongola è influenzata anche dalla cucina cinese e russa. I nomadi della Mongolia sostengono le proprie vite direttamente con i prodotti degli animali addomesticati come bovini, cavalli, cammelli, yak, pecore. La carne o è cucinata, usandola come ingrediente per zuppe e ravioli (buuz, khuushuur, bansh, manti) o essiccata per l’inverno (borts). La dieta mongola include una grande parte di grassi animali che sono necessari ai mongoli per resistere ai freddi inverni e al loro duro lavoro. Latte e panna sono usati per preparare una grande varietà di bevande, così come il formaggio e altri prodotti simili. Il piatto contadino più comune è il montone cotto, spesso senza altri ingredienti. La principale bevanda nazionale è l’airag, latte di cavalla fermentato.
Share this tour