Continua la breve presentazione di alcuni paesi che sorgevano lungo le rotte della via della Seta, con gli aspetti più importanti della loro storia e alcune loro caratteristiche geografiche poiché essi hanno fatto parte e sono tuttora le principali destinazioni di Territori Asia e sono stati presenti nella nostra offerta fin dall’inizio della nostra attività.
Kazakhstan
Il Kazakhstan confina a est con la Cina, a ovest e nord con la Russia e a sud con alcuni paesi dell’Asia centrale, ovvero il Kirgyzstan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan. Inoltre, a ovest è delimitato per un tratto dalle coste del mar Caspio e una, molto più ristretta, di un migliaio di km, sul lago d’Aral, che condivide con l’Uzbekistan. Ha una popolazione di circa 19.000.000 di abitanti e, con i suoi 2,7 milioni di chilometri quadrati, il Kazakistan è al nono posto tra i più vasti paesi del mondo tanto che ha una superficie pari circa a quella dell’Europa occidentale. È definito come il più grande Stato del mondo senza accesso al mare, in quanto il Mar Caspio, nonostante il nome, è considerato un lago. Il suo confine con la Russia, a nord e a ovest, lungo 6846 km, è uno dei più lunghi al mondo, secondo solo a quello tra Canada e Stati Uniti. Gran parte del territorio è pianeggiante e collinare desertico o semi desertico e una vasta area a ridosso del mar Caspio è sotto il livello del mare. In maniera marginale ai confini con Kyrgyzstan e Cina è interessato da catene montuose, all’interno delle quali diverse cime si innalzano tra i 4000 e i 5000 metri. All’interno del Kazakhstan scorre il Syrdarya, fiume storicamente importante ai fini dello sviluppo della via della seta, ma anche il fiume Ural, comunemente considerato come il confine naturale tra Asia ed Europa; per questo motivo, è particolare è il fatto che una parte del territorio del Kazakhstan si trovi ad occidente del fiume, ricadendo così in Europa mentre la parte ad oriente del fiume si trova in Asia.
La storia del Kazakhstan si è sempre basata, fin dall’epoca del bronzo, sullo sviluppo di società di allevatori dediti allo spostamento alla ricerca di pascoli migliori. Pertanto le comunità hanno sempre avuto un carattere seminomade e questo ha comportato un aumento di relazioni e, ovviamente, di scambi tanto da arrivare a contatto anche con l’impero romano. Nel periodo tra il VI e il IX secolo si iniziano a formare dei piccoli regni di popolazioni stanziali dovuti al fatto di realizzare, e quindi, cogliere i benefici di una rotta stabile e continua per il commercio attraverso lo sviluppo di una delle rotte della via della seta oltre che dall’emigrazione e dallo stabilimento di avamposti della popolazione sogdiana, decisamente più stabile e dedita ai commerci.
Nel IX secolo si assistette alla islamizzazione dell’intera area, per opera dei Persiani Samanidi. Nel XIII secolo passò nella regione l’invasione che portò i mongoli alla creazione di un vasto impero distruggendo e conquistando i piccoli regni formatisi in precedenza.
I kazaki riuscirono a costituirsi in Stato intorno al 1470, quando i sultani Janybek Khan e Kerey Khan riuscirono a unificare stirpi diverse di popolazioni seminomadi in un’unica popolazione nella parte sud occidentale del paese. Nel XVI secolo, nell’Asia centrale, si formarono numerosi khanati, che controllavano un vasto territorio dell’Asia centrale, tra i più importanti dei quali vi erano: il khanato di Bukhara, il khanato di Khiva e il khanato di Kokand. Anche in questo paese si formò il khanato kazako ma, pur avendo una notevole estensione territoriale, non ebbe lo stesso potere degli altri khanati, in quanto piuttosto frammentato al suo interno e spesso impegnato in scaramucce nei territori russi alla ricerca di schiavi.
Nonostante le invasioni esterne, il khanato mantenne la sua integrità, registrando anche un certo sviluppo, ma nel 1718 si assistette ad una notevole frammentazione del potere con la divisione delle tribù e con l’ascesa al potere di khan provenienti dalle steppe mongole; tutto questo agevolò l’influenza russa che inglobò all’interno dell’impero anche il territorio del Kazakhstan. Con la dissoluzione dell’impero russo e la Rivoluzione d’ottobre, a partire dal 1919 il territorio entrò definitivamente nell’area sovietica, come Repubblica Socialista Sovietica Kazaka, parte integrante dell’Unione Sovietica.
Il Kazakistan è stato l’ultimo a dichiarare l’indipendenza durante lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991 e, ancora oggi, dopo aver ottenuto l’indipendenza, è influenzato notevolmente dalla Russia soprattutto nei settori dell’economia, della ricerca militare, spaziale, missilistica e, soprattutto, per il fatto che la Russia è il suo maggior partner d’acquisto.
Pur essendo il nono paese al mondo come estensione, il Kazakhstan è stato interessato dalle rotte carovaniere della via della seta solo marginalmente e solo nella sua parte meridionale.
Taraz è una delle più antiche città del Kazakhstan, costruita dagli antichi sogdiani; questa città ha svolto un ruolo importante negli scambi culturali lungo la via della seta tra la Cina, la Persia e Bisanzio. Il suo periodo migliore fu intorno all’XI-XII secolo quando, sotto la dominazione dei turchi, riuscì anche se solo temporaneamente e per pochissimo tempo, a conquistare Samarcanda e Kashgar, snodi cruciali commerciali della rotta della seta. Fu invasa e completamente distrutta dai mongoli pertanto oggi non rimane quasi nulla delle testimonianze del celebre passato.
Ancora più antica di Taraz, Sayram era un avamposto della via della seta lungo la rotta che da Taraz proseguiva verso Samarcanda. Oggetto di dispute territoriali tra gli arabi e i turchi, nel tempo è diventato anche un luogo di pellegrinaggio grazie alla figura di Ahmed Yasawi, figura di rilievo del sufismo. A differenza di Taraz, Sayram fu conquistata ma non distrutta dai mongoli; in una visita è certamente da vedere il mausoleo di Karashsh-Ana e il mausoleo di Irahim Ata, i genitori di Ahemd Yasawi, il mausoleo di Mirali Bobo e il mausoleo di Abd al Aziz-Baba.
Shymkent attualmente è la terza città per popolazione dell’intero paese ed è stata storicamente al centro di diverse rotte interne. I mongoli rasero al suolo quello che era un piccolo avamposto sulla via della Seta ma il khanato di Kokand, intorno al XVIII-XIX secolo vi costruì un un piccolo forte di frontiera, sancendo la rinascita di questa cittadina. Interessante da visitare è il museo regionale, considerato uno dei più importanti dell’Asia centrale e gli immancabili bazar.
Sicuramente il paese, nonostante la sua estensione territoriale, non è considerato un vero e proprio punto focale delle rotte dell’antica via della seta. Deve la sua importanza, invece, alle rotte che attraversavano l’estremo sud del paese, soprattutto intorno al XII-XIV secolo, grazie ai diplomatici che si recavano in visita alla capitale del regno dei mongoli Karakorum. I kazaki stessi non si distinsero particolarmente come mercanti quanto come prestatori di servizi verso le carovane, creando caravanserragli e cittadine, lungo la tratta interna al paese, dove poter riposare e scambiare le merci.
In particolare furono due “corridoi” ad avere avuto un certo sviluppo: il primo era il corridoio che dalla Cina entrava nel paese costeggiando i monti Tien Shan per poi ripiegare verso il Kyrgyzstan e il secondo era il corridoio del Syrdarya, un corridoio fluviale che seguiva il corso del fiume per poi entrare in Uzbekistan.
Decisamente più affascinante è il paesaggio che si manifesta al visitatore nella parte meridionale del paese dove panorami mozzafiato attraverso montagne, laghi e steppe hanno accompagnato le carovane nel corso dei secoli.
Di seguito il link ai nostri viaggi in Kazakhstan.
VII – continua