Il nostro lungo viaggio lungo quella che era nota come la via della Seta è ormai giunto alla conclusione… Siamo partiti da oriente e ci siamo diretti verso occidente seguendo alcuni degli antichi itinerari, lungo i quali si affacciavano regni ed imperi. Oggi conosceremo ed attraverseremo un altro paese, la Georgia, da sempre punto di riferimento dell’intera regione del Caucaso. Come sempre abbiamo fatto in questi articoli, faremo una breve presentazione, passando in rassegna gli aspetti più importanti della storia e di alcune caratteristiche geografiche, ricordando che anche la Georgia ha fatto parte ed è tuttora tra le principali destinazioni di Territori Asia fin dall’inizio della nostra attività.
Georgia
La Georgia è uno stato della regione del Caucaso che confina a nord e a est con la Russia, a ovest con il mar Nero, a sud con la Turchia e l’Armenia e a sud-est con l’Azerbaijan. Si estende per circa 70.000 chilometri quadrati e ha un popolazione di circa 3.800.000 abitanti. Pur essendo bagnato dal mar Nero, il territorio è buona parte montuoso, a nord si trova il grande Caucaso e a sud il piccolo Caucaso e sono presenti montagne che superano i 5.000 metri. Le regioni della Abkhazia e dell’Ossezia del sud si sono dichiarate indipendenti tra il 1991 e il 1992 pochi mesi dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica ma sono state riconosciute a livello internazionale solo dalla Russia e pochi altri paesi.
Il territorio dell’odierna Georgia è stato abitato con continuità fin dalla prima Età della Pietra. Durante il I millennio a.C. il territorio era occupato a occidente, sul Mar Nero, dalla Colchide, la mitica terra del vello d’oro e, ad oriente, dall’Iberia. Nel 66 a.C. la Georgia diventò un vassallo dell’impero romano a seguito delle campagne di Pompeo Magno.
Il Cristianesimo fu dichiarato religione di Stato nel 337 d.C. e la chiesa georgiana si proclamò autonoma dal patriarcato di Antiochia, già nel V secolo.
Durante il IV e V secolo d.C. l’Iberia per un breve periodo riuscì ad ottenere l’indipendenza ma, esaurita la rivolta anti persiana del principe Vakhtang I, il territorio tornò ad essere una provincia persiana. Nel IX secolo grazie alla rivolta della famiglia reale dei Bagration, fu dichiarato un nuovo stato georgiano che si liberò dalla dominazione degli arabi, nel frattempo subentrati ai persiani.
Il grande sviluppo della Georgia avvenne proprio durante la dinastia Bagration dall’XI secolo al XIII secolo, quando il regno georgiano dominava tutta la regione del Caucaso. In seguito alla invasione dei Mongoli nel 1223, la Georgia rimase uno stato vassallo di questi ultimi fino al 1340. Gli scontri tra i vari feudatari del regno, però, provocò l’indebolimento dello stesso del quale ne approfittò Tamerlano che conquistò e rese vassallo la Georgia nel 1389. Nei secoli successivi la Georgia, disintegratasi in vari staterelli di limitato potere e territorio, fu ripetutamente sottoposta alle invasioni della Persia e della Turchia ottomana.
Nel 1801 l’impero russo annesse la Georgia orientale e, successivamente, nel 1810 gli ultimi territori georgiani indipendenti, con la conseguente abolizione del patriarcato e dell’autonomia della chiesa nel 1811; pertanto, in questa data, tutto il territorio dell’odierna Georgia era diventato parte dell’Impero russo. Nel 1878 a Gori nacque Josif Stalin, il quale segnerà la storia non solo del suo paese, ma anche dell’Unione Sovietica e, di riflesso, del mondo intero.
In seguito alla prima guerra mondiale e alla rivoluzione russa, nel 1918 la Georgia, insieme all’Armenia e all’Azerbaijan, formò la repubblica federale transcaucasica dichiarando l’indipendenza da Mosca. Tuttavia, nel 1921, le truppe sovietiche guidate proprio da Stalin posero fine alla repubblica incorporando le tre nazioni all’Unione Sovietica.
Nel 1991, la Georgia tornò indipendente a seguito del dissolvimento dell’Unione Sovietica, ma con l’indipendenza georgiana si svilupparono conflitti separatisti nelle regioni dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, le quali si proclamarono, a loro volta, unilateralmente indipendenti, dando luogo ad una vera e propria guerra civile che causo migliaia di morti e terminò solo nel 1993.
Alla Georgia non piaceva il riavvicinamento fra Russia e Ossezia del Sud, mentre Mosca non vedeva con favore le ambizioni di Tbilisi di entrare nella Nato e nell’Unione europea. Nell’estate del 2008 Georgia e Russia si accusarono a vicenda di ammassare truppe. Il conflitto per il controllo delle regioni separatiste georgiane dell’Ossezia del Sud e dell’ Abkhazia iniziò il 7 agosto 2008 con una campagna aerea e terrestre da parte di Tbilisi contro la principale città dell’Ossezia del sud, Tskhinvali, In reazione, Mosca mandò i carri armati nella provincia con il pretesto di accorrere in aiuto dei suoi cittadini, dal momento che molti osseti erano in possesso di un passaporto russo. Nel giro di pochi giorni la Russia aveva preso il controllo della situazione, cacciato le truppe georgiane dall’Ossezia del Sud ed era arrivata anche ad attaccare la periferia di Tbilisi.
Dopo soli nove giorni, anche con la mediazione europea, il conflitto ebbe termine. Come conseguenza, la Russia riconobbe l’indipendenza dell’Ossezia del Sud e dell’ Abkhazia. Ma fu uno dei pochi paesi al mondo a farlo mentre l’Unione Europea e gli Usa hanno condannato il riconoscimento dell’indipendenza. I rapporti diplomatici fra Tbilisi e Mosca, che ritirò le sue truppe dalla Georgia ma non dalle regioni separatiste, furono addirittura interrotti. Allo stesso tempo, il conflitto ha provocato l’avvicinamento della Georgia all’Unione europea, con cui ha firmato un accordo di associazione nel 2014. Ad oggi, la Georgia non ha ancora richiesto formalmente la piena adesione all’Ue e non ha ancora normalizzato le relazioni diplomatiche con la Russia.
Considerato come un vero e proprio ponte a cavallo tra l’Europa e l’Asia, il piccolo stato georgiano ha conosciuto un grande sviluppo storico, culturale ed architettonico proprio grazie alle rotte della via della Seta che hanno attraversato il paese da centinaia di anni. Infatti, fin dai tempi dei Romani, le località georgiane sono state dei crocevia commerciali verso l’Oriente fino a diventare delle vere e proprie stazioni lungo la via della Seta.
La capitale Tbilisi è ricca di testimonianze storiche: la Città Vecchia, quasi all’ombra della fortezza di Narikala, grazie ai suoi vicoli, alle stradine strette, alle sue abitazioni con i caratteristici balconi, agli edifici sacri, conserva ancora le atmosfere da antico crocevia tra Europa ed Asia. In una visita a questa città, oltre alla fortezza già citata, non possono mancare la cattedrale di Sioni, la cattedrale armena di San Giorgio, la chiesa di Metekhi e la cattedrale di Tsminda Sameba.
Altro luogo affascinante e punto di riferimento sulla via della seta fu la città rupestre di Uplistsikhe, a poca distanza di Gori. La città divenne uno dei più importanti centri di commercio del paese lungo la rotta carovaniera tra il VI e l’XI secolo ma, dal momento in cui Tbilisi fu riconquistata dal re Davit il Costruttore, essa iniziò un lento declino fino alla distruzione sofferta ad opera delle orde mongole nel 1240. Una visita all’interno di quello che oggi è un sito archeologico a tutti gli effetti è decisamente suggestivo anche grazie alla posizione elevata che permette una splendida veduta della valle sottostante.
Mtskheta invece, è sempre stata il cuore spirituale della Georgia fin da quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale di stato intorno al 327. Pur essendo stata per un breve periodo anche capitale della Georgia, il suo contributo è stato soprattutto spirituale e religioso, grazie soprattutto alla figura di Santa Nino, considerata la santa più venerata dell’intero paese. Da non perdere è la visita alla cattedrale Svetistskhoveli, alla chiesa di Jvari e alla chiesa di Samtavro.
Se dal punto di vista storico la Georgia è decisamente ricca, dal punto di vista naturalistico c’è letteralmente l’imbarazzo della scelta: le alte montagne del Piccolo e del Grande Caucaso, la lunga linea costiera che si affaccia sul Mar Nero, canyon e parchi naturali, rendono il paese estremamente interessante.
Di seguito il link ai nostri viaggi in Georgia.
XIII parte – continua