Mtskheta è una delle più antiche città della Georgia e sorge a poca distanza dall’attuale capitale Tbilisi. La città fu, a sua volta, la capitale del regno di Georgia fra il III secolo a.C. e il V secolo d.C. Qui i georgiani si convertirono al Cristianesimo nel IV secolo e Mtskheta rimane la città in cui ha sede la Chiesa ortodossa e apostolica georgiana.
Chiesa ortodossa georgiana
La Chiesa ortodossa georgiana è una delle più antiche Chiese cristiane e riconduce le sue origini all’apostolo Andrea nel I secolo. Fu la Chiesa ufficiale della Georgia a partire dal IV secolo ed attualmente è la religione maggioritaria nel paese caucasico. Il Capo della Chiesa georgiana dal 1917 porta il titolo di Catholicos Patriarca di tutta la Georgia, riconosciuto da Costantinopoli dal 1989.
Secondo la tradizione fu Andrea apostolo a portare il Vangelo nei distretti del Caucaso corrispondenti all’attuale Georgia (Colchide e Iberia), portando un’icona della Vergine Maria che secondo la tradizione non era stata fatta da mani umane. Un’altra tradizione racconta che anche l’apostolo Simone il Cananeo viaggiò in Georgia e che predicò nella Georgia occidentale e fu sepolto in un villaggio vicino Sokhumi. Anche Mattia apostolo, sempre secondo la tradizione, predicò nel paese, nella zona sud-occidentale e fu sepolto in un villaggio non lontano da Batumi.
Nel 303 iniziò la predicazione in Georgia di santa Nino, dichiarata successivamente Eguale agli Apostoli, la quale, soprattutto a Mtshketa, si guadagnò il rispetto della popolazione con le sue opere buone e i miracoli. Riuscì, con le sue preghiere, a salvare la regina Nana da una malattia dando luogo alla prima conversione all’interno della famiglia reale: successivamente il re Mirian invocò il Dio dei cristiani e riacquistò la vista persa in un incidente di caccia. A seguito di questi episodi, la popolazione di Mtshketa ricevette in massa il battesimo presso il fiume Aragvi e, nel 327 il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale del Regno dal re.
Le invasioni di Gengis Khan nel XIII secolo e di Tamerlano tra il XIV ed il XV secolo furono duri colpi per la Cristianità georgiana. A partire dal XV secolo, fino al XVIII secolo, inoltre la Chiesa, come anche il Paese, furono divisi in due, occidentale ed orientale e, quindi, la guida fu esercitata separatamente da due patriarchi. Nel 1801 la Georgia orientale fu occupata ed annessa all’Impero Russo e. a seguito di questo fatto, la liturgia georgiana fu soppressa e sostituita con quella russa.
Nel marzo del 1917, dopo la Rivoluzione di febbraio, i vescovi georgiani restaurarono unilateralmente il diritto di amministrarsi in maniera indipendente ed autonoma (la cosiddetta autocefalia). Questi cambiamenti non furono accettati dalla Chiesa russa, che riconobbe l’indipendenza solamente nel 1943 mentre, durante il periodo staliniano, centinaia di monaci georgiani furono uccisi e moltissimi luoghi di culto furono chiusi.
Fu solo nel 1989 che il Patriarcato di Costantinopoli riconobbe e approvò l’autonomia della Chiesa Ortodossa Georgiana (esercitata o reclamata fin dal V secolo) così come l’onore patriarcale al Catholicos. In seguito, il raggiungimento dell’indipendenza della Repubblica di Georgia nel 1991, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica, ridiede nuova linfa e vitalità alla Chiesa.
Mtskheta oggi
Mtshketa ha rappresentato il cuore spirituale della Georgia da quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale, intorno al 327, e riveste un significato quasi mistico nella cultura del paese, tanto che ancora oggi conserva il ruolo di centro spirituale. Questa combinazione tra cultura e religione ha portato alla costruzione di molti edifici, alcuni molto antichi, i quali hanno portato la città ad essere inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco nel 1994.
Tuttavia, la stessa Unesco nel 2009, ha inserito la città nella lista dei patrimoni in pericolo a causa del loro stato di conservazione non ottimale e a causa di alcuni lavori effettuati che, purtroppo, invece di migliorare o restaurare l’antico splendore dei siti, hanno eliminato o alterato le caratteristiche storiche dei monumenti stessi.
All’interno dei monumenti storici di Mtshketa, devono assolutamente essere annoverati e visitati la cattedrale di Svetitskhoveli, la chiesa di Jvari e il monastero di Samtavro.
La chiesa di Jvari
In cima alla collina che domina Mtskheta si trova la chiesa di Jvari, o chiesa della Santa Croce, probabilmente il luogo più sacro del paese per molti georgiani nonché cuore spirituale dello stesso.
In questo luogo, secondo le fonti georgiane tradizionali, all’inizio del IV secolo Santa Nino, evangelizzatrice della Georgia, eresse una grande croce di legno su quello che allora era il sito di un tempio pagano. La croce era ritenuta miracolosa e quindi attirò numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del Caucaso. In seguito, una piccola chiesa fu eretta sui resti della croce di legno nel 545 circa. Essa fu denominata “piccola chiesa di Jvari”.
L’edificio attuale, chiamato invece”grande chiesa di Jvari”, si ritiene essere stato costruito generalmente tra il 586 ed il 605, su iniziativa del principe d’Iberia Stefano I.
L’importanza del complesso monastico crebbe nel corso del tempo, attirando sempre più pellegrini. Nel Basso Medioevo la struttura fu fortificata con un muro ed una porta, di cui sono sopravvissuti alcuni resti. Durante il periodo sovietico la chiesa fu preservata come monumento nazionale, ma l’accesso ad essa fu reso difficoltoso dalle misure di sicurezza previste a causa della presenza di una vicina base militare. Fu solo dopo l’ottenimento dell’indipendenza da parte della Georgia che il monastero poté tornare ad essere utilizzato per fini religiosi.
L’edificio è un antico esempio di tetraconco georgiano, ovvero una costruzione di con una pianta a croce con i quattro bracci di lunghezza uguale. Gli interni della chiesa sono piuttosto spogli ma il panorama che si gode all’esterno sopra la città è sicuramente stupendo.
Il monastero di Samtavro
Il monastero di Samtavro è un complesso architettonico ortodosso di cui ne fanno parte la chiesa dedicata alla Trasfigurazione, la chiesa di Santa Nino, un campanile e il muro di cinta con una torre.
La chiesa della Trasfigurazione fu costruita intorno al 1130 come chiesa di corte dei signori di Mtshketa. Essa fu costruita sul luogo in cui si dice che Santa Nino si sia fermata per raccogliersi in preghiera. La struttura originaria fu costruita nel IV secolo per volere del re Mirian .Lo stesso re Mirian III e sua moglie Nana sono sepolti all’interno della chiesa, nell’angolo sud-occidentale dell’edificio, sotto un elegante baldacchino di pietra.
Nel corso dei secoli l’edificio fu più volte danneggiato e poi restaurato mentre la cinta muraria che circonda gli edific fu realizzata nel basso medioevo, così come il campanile. Anche gli affreschi originali non sono sopravvissuti per cui ne furono realizzati di nuovi nel XVI-XVII secolo.
La chiesa ha una forma definita come tempio a croce in piazza; la particolarità è data dal fatto che la cupola è una costruzione successiva e non si adatta alla proporzioni generali e allo stile dell’XI secolo quando fu costruita. Ha due ingressi, uno dei quali con un portico, e le facciate sono riccamente decorate. L’interno è ben illuminato ma soprattutto molto armonioso.
La cattedrale di Svetitskhoveli
Capolavoro dell’Alto Medioevo, Svetitskhoveli è riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità e attualmente è la seconda chiesa più grande della Georgia, dopo la Cattedrale della Santissima Trinità.
Secondo la tradizione georgiana, nel I secolo d.C. un ebreo georgiano di Mtskheta di nome Elias era a Gerusalemme quando Gesù fu crocifisso. Elia acquistò la veste di Gesù da un soldato romano sul Golgota e la riportò in Georgia. Tornato nella sua città natale, fu accolto dalla sorella Sidonia che, toccando la Veste, morì subito per le emozioni generate dall’oggetto sacro. Non fu possibile sfilarle la veste pertanto fu sepolta con essa. Quando il re Mirian decise di costruire la prima chiesa, gli operai non riuscivano a sollevare una colonna di legno che avrebbe dovuto essere al centro dell’edificio. Solo dopo le preghiere di Santa Nino, la colonna si eresse miracolosamente e si pose esattamente nel luogo della sepoltura di Sidonia. La stessa colonna in seguitò, fu al centro di molti miracoli: proprio per questo motivo alla chiesa fu dato il nome di Svetishkhoveli ovvero “la colonna che da la vita”.
L’attuale cattedrale di Svetitskhoveli fu costruita tra il 1010 e il 1029, su iniziativa del Catholicos Melchizedek I di Georgia. Presenta una pianta a croce allungata ed è decorata con splendide sculture di pietra, sia all’interno che all’esterno. Le caratteristiche della costruzione si basano sui canoni dell’architettura ecclesiastica che emerse in Georgia nel primo Medioevo e che divenne lo stile principale dopo l’unificazione politica del paese.
La cattedrale purtroppo, è stata danneggiata più volte nel corso della storia, in particolare dalle invasioni di arabi, persiani e da Tamerlano, senza considerare recentemente durante la sottomissione russa e il periodo sovietico quando molti dei suoi inestimabili affreschi sono andati perduti a causa dell’imbiancatura da parte delle autorità imperiali russe. L’edificio è stato danneggiato anche dai terremoti.
Una prima notevole ricostruzione fu effettuata alla fine del XIV secolo dopo essere stata distrutta da Tamerlano. La successiva grande ristrutturazione avvenne all’inizio del XV secolo, quando fu costruita l’attuale cupola, successivamente rinnovata nuovamente a metà del XVII secolo.
Le facciate della chiesa sono riccamente decorate Le grandi finestre sulla cupola e sulle pareti danno una notevole quantità di luce all’interno, anche esso ricco di decorazioni. Le pareti interne della cattedrale erano un tempo completamente adornate con affreschi medievali, ma molti di loro non sono sopravvissuti. Nel 1830, quando l’imperatore Nicola I avrebbe dovuto visitare Mskheta, le autorità russe rasero al suolo le gallerie e imbiancarono affreschi senza tempo come parte di uno sforzo per dare alla cattedrale una sorta di “aspetto più ordinato”, danneggiando irrimediabilmente il patrimonio artistico. Oggi, dopo un attento restauro, sopravvivono solo alcuni affreschi.
La cattedrale di Svetitskhoveli non era solo il luogo dell’incoronazione dei re georgiani, ma fungeva anche da luogo di sepoltura degli stessi. Dieci sovrani sono noti per essere stati sepolti qui, anche se sono state trovate solo sei tombe, tutte davanti all’altare.
In conclusione, sicuramente Mtshketa è una città che merita di essere visitata per questo patrimonio artistico inserito nella lista dei patrimoni Unesco. Di seguito il link ai nostri viaggi in Georgia per scoprire la bellezza delle chiese di Mtshketa.